venerdì 27 gennaio 2017

Il diario di Anne Frank | La Giornata della Memoria 27.01

Salve lettori, oggi celebriamo la Giornata della Memoria, per non dimenticare la Shoah. 
Ricordo che mi raccontarono questa triste storia quando ero ancora molto piccola, incurante delle tragedie e della crudeltà del mondo. Poi, fu la mia insegnante di storia a parlare della Shoah, ed ebbi modo di comprendere meglio il contesto storico. Ma solo quando fui cresciuta abbastanza da comprendere il reale significato della parola Shoah amai la storia di Anne Frank.
Come vedete, il mio libro è consunto, consumato dagli anni e dalle mie mani che da bambina sfogliavano avide le pagine di diario di Anne. Sapevo che ciò che raccontava non era altro che una storia triste, eppure la rileggevo sempre e dopo aver concluso il libro ero del tutto consapevole che l'anno successivo sarei tornata da questo libro. E' così che Il diario di Anne Frank ha vissuto per anni sul mio comodino. Ammetto di non aver avuto un'infanzia ricca di libri, tuttavia questo libro mi ricorda di esser sempre stata circondata da carta e inchiostro ed ho apprezzato questa storia, seppure letta e vissuta con occhi diversi.
Quest'oggi non voglio rileggere il  romanzo, come ho fatto in passato, in quanto ammetto di conoscerlo quasi a memoria, tuttavia voglio prenderlo tra le mani e condividere con voi lincipit.

IL DIARIO DI ANNA FRANK.
"Spero che ti potrò confidare tutto,
come non ho mai potuto fare con nessuno,
e spero che sarai per me un gran sostegno.
ANNA FRANK, 12 giugno 1942".

Domenica, 14 giugno 1942.
Venerdì 12 giugno ero già sveglia alle sei: si capisce, era il mio compleanno! Ma alle sei non mi era consentito d'alzarmi,
e così dovetti frenare la mia curiosità fino alle sei e tre quarti. Allora non potei più tenermi e andai in camera da pranzo,
dove Moortje, il gatto, mi diede il benvenuto strusciandomi addosso la testolina.
Subito dopo le sette andai da papà e mamma e poi nel salotto per spacchettare i miei regalucci. Il primo che mi apparve
fosti tu, forse uno dei più belli fra i miei doni. Poi un mazzo di rose, una piantina, due rami di peonie: ecco i figli di Flora
che stavano sulla mia tavola quella mattina; altri ancora ne giunsero durante il giorno.
Da papà e mamma ebbi ina quantità di cose, e anche i nostri numerosi conoscenti mi hanno veramente viziata. Fra
l'altro ricevetti un gioco di società, molte ghiottonerie, cioccolata, un "puzzle", una spilla, la "Camera Obscura" di
Hildebrand, le Leggende Olandesi" di Joseph Cohen, le "Vacanze di Montagna di Daisy", un libro straordinario, e un
po' di denaro, così che mi potrò comperare i "Miti di Grecia e di Roma". Che bellezza!
Poi Lies venne a prendermi e andammo a scuola. Nell'intervallo offrii dei biscottini ai professori e ai compagni e poi ci
rimettemmo al lavoro.
Ora devo smettere di scrivere. Diario mio, ti trovo tanto bello!

Lunedì, 15 giugno 1942.
Nel pomeriggio di domenica ho festeggiato il mio compleanno. Fu proiettato un film, "Il guardiano del faro", con
Rin-tin-tin, che è piaciuto molto ai miei compagni di scuola. Ci divertimmo molto e ci trovammo perfettamente affiatati.
C'era una quantità di ragazzi e ragazze. Mamma vuol sempre sapere chi sposerò. Non sospetta nemmeno che sia Peter
Wessel, perché una volta con una gran faccia tosta sono riuscita a furia di chiacchiere a toglierle quell'idea dalla testa.
Lies Goosens e Sanne Houtman sono state per anni le mie migliori amiche. Poi ho conosciuto Jopie de Waal al Liceo
ebraico. Ora è lei la mia migliore amica, e stiamo molto insieme. Lies è più legata con un'altra ragazza e Sanne è passata
in un'altra scuola, dove ha fatto nuove amicizie.


Bene lettori, per oggi è tutto.
A presto, R ♥

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