sabato 21 luglio 2018

La mia laurea magistrale in giurisprudenza

Finalmente è arrivato il post più difficile che abbia mai scritto in  questi anni di blogging: la mia laurea magistrale in giurisprudenza. 

Giovedì 12 luglio ho coronato un grande sogno, che attendevo si realizzasse da ben cinque anni. Mi sono laureata!  Per chi volesse saperlo precisamente, ho conseguito la laurea del corso magistrale di giurisprudenza ed ho preso il massimo dei voti, con tanto di complimenti del presidente e dell’intera commissione sul mio curriculum, lavoro di tesi ed esposizione. Chi se lo aspettava! Ho ancora i brividi sulla pelle. 

Ho iniziato a frequentare l’università di giurisprudenza più vicina a casa mia, l’Università degli studi Aldo Moro di Bari, nell’anno 2013-2014. Non è stato facile affrontare il primo anno, non solo a causa del nuovo ambiente ma anche perché la materia era per me sconosciuta, pertanto non riuscivo bene a comprendere come approcciarmi a questa disciplina e come presentarmi agli esami con una preparazione solida e soddisfacente. 
Dunque, il mio primo anno è, forse, stato uno dei più duri da superare. Dovevo fare nuove amicizie e dovevo studiare per la prima volta diritto privato e diritto costituzionale. 

Sostenere i primi esami è stato davvero una prova di coraggio. Ricordo ancora oggi le mie incertezze e le mie paure

La mia tenacia è sempre stata la dote che mi ha permesso di laurearmi in tempo, senza andare fuori corso. Ho considerato gli esami come una sfida con me stessa. Se, all’inizio, non ero ancora brava, lo sarei diventata. Come? Con tantissima forza di volontà e altrettanto studio, matto e disperato. Ho provato diverse tecniche di studio: riassunti o schemi, che, sostanzialmente, non mi aiutavano  granché ma erano solo una perdita di tempo. Le date degli esami si avvicinavano e io non ero ancora pronta, la mia esposizione aveva delle pecche e la paura e l’ansia crescevano. 

Il secondo anno di università decisi di inaugurare un metodo di studio diverso: avrei studiato direttamente dal libro e avrei ripetuto fino allo sfinimento e a perdere la voce. Questo sistema drastico mi aiutò tantissimo perché, a pensarci bene, è quello che mi ha permesso di conseguire migliori risultati agli esami. Oddio non fatelo, non perdete la voce studiando! Il fatto che sia sincera e vi abbia svelato questo segreto che mi ridicolizza, non vuol essere un consiglio da seguire ma l’esatto contrario.

Tuttavia, il mio terzo e quarto anno sono stati quelli che ricorderò come i migliori.  In questi anni ho  conosciuto persone splendide che mi hanno accompagnato in questa avventura. Le mie amiche sono state un tassello fondamentale del mio percorso di studio. Mi hanno incoraggiato, mi hanno offerto conforto e mi hanno sostenuta. Senza di loro sarei crollata infinite volte e chissà se avrei avuto la forza di rialzarmi. Voglio pensare che la tenacia è nel mio dna, ma che venga fuori con l’affetto e la complicità che è nata con le mie colleghe. 

Tutto d’un tratto, studiare e frequentare le lezioni non era più così pesante. Ho assunto la padronanza del linguaggio giuridico, ho imparato a cavarmela agli esami e, soprattutto, la compagnia delle mie amiche ha rallegrato certe lezioni e  semplificato delle ostilità. 

Pertanto, un grande consiglio che voglio darvi è di frequentare le lezioni universitarie, se potete, e di circondarvi di brave colleghe. Troverete tutto più semplice e anche piacevole.

Il giorno della mia laurea è arrivato. In parte, l’ho vissuto in uno stato di ansia e di tensione. Per me, sedermi dinnanzi la commissione non lo rendeva diverso da un esame da sostenere, e non immaginavo ciò che avrei provato,successivamente, all’atto della proclamazione. Scriverlo mi emoziona ancora tantissimo.

Non so spiegarvi le mie sensazioni, ma nel momento esatto in cui mi hanno proclamato dottoressa ero ancora incredula. Chi? Io? Dottoressa in legge? Non ci credevo. Eppure tutti i miei parenti ed amici, che erano presenti, mi dicevano che era tutto vero: mi ero laureata e avevo raggiunto un traguardo bellissimo. 

Solo dopo aver metabolizzato, il mio cuore si è riempito di gioia. Credo di esser andata a letto con il sorriso stampato sul volto, che non voleva andar via. Ed è così che mi sono sentita il giorno dopo: piena di felicità.

Ecco che mi auguro di vivere altre giornate come quella del 12 luglio, con una pura felicità che pervade ogni cosa ed acceca le preoccupazioni e i timori. Che questo augurio di brillare si estenda a tutti voi. 













Un abbraccio,
Rosalba 💓 


2 commenti:

  1. Avevo già visto le foto su fb ma stai benissimo Rosy!
    E ancora tanti tanti complimenti per questo traguardo importantissimo!

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