lunedì 22 ottobre 2018

Non pensavo di amarti ancora di Penelope Ward | Recensione

Buongiorno lettori, oggi inizia una nuova settimana alquanto carica di contenuti che ho, per fortuna, creato questo weekend. Oggi è il turno della recensione di Non pensavo di amarti ancora (Drunk Dial) di Penelope Ward, edito da Newton Compton.



NON PENSAVO DI AMARTI ANCORA DI PENELOPE WARD



Lì per lì ho pensato che fosse un'ottima idea. Chiamare all'improvviso al telefono Landon Roderick, per cui ho una cotta dei tempi dell'infanzia, mi è sembrata la cosa giusta da fare. Il fatto che fossi ubriaca e stessi passando sopra a tredici anni di emozioni contrastanti con uno stupido scherzo telefonico, invece, non mi è nemmeno passato per l'anticamera del cervello. Ma poi Landon ha richiamato. Ci siamo ritrovati a passare le settimane seguenti al telefono, cercando di gestire l'intensa connessione che il suono delle nostre voci aveva risvegliato. È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza? Durante tutte quelle ore passate a chiacchierare, mi sono chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo incontrati. Ed è così che ho preso la seconda decisione più impulsiva della mia vita. Un biglietto per la California è quello che mi serve per capire se la telefonata che gli ho fatto da ubriaca è stato l'errore più grosso che abbia mai commesso o la cosa migliore che mi sia mai capitata.



RECENSIONE

Dopo aver letto questo libro mi sono domandata come io possa essere così ingenua? O forse non è l'ingenuità il mio problema, piuttosto lo è il mio ottimismo? Purtroppo anche questa lettura, come la precedente, della quale vi ho parlato settimana scorsa, non era da fare. Ahimè! Sto vivendo un periodo di crisi con certi romance. Come mai non mi prendono più? Non mi coinvolgono e intrigano come una volta. Cosa mi sta succedendo? Sono io il problema o sono loro?

Fino a questo momento ho sempre pensato di essere io il problema, ma potremmo essere entrambi la causa di questo dramma che Rosalba lettrice sta vivendo? 

Certo, i miei gusti in fatto di libri, non credo che stiano cambiando del tutto, ma penso bene che stiano crescendo, maturando, e certi libri proprio non riesco a mandarli giù. Dopo aver letto un po' di pagine, non mai meno di cinquanta o cento, non voglio più continuarli. 

Tra questi libri rientra Non pensavo di amarti ancora. Ma che razza di libro è? Non lo so, non mi ha convinto e non so neanche come io abbia fatto a leggerlo. 

Sapete che solitamente non mi esprimo in questi termini, porto sempre un certo rispetto nei confronti dei libri, poichè sono creazioni di autori, nonchè persone, e credo che inveire cattiverie contro il libro oltre che controproducente sarebbe come insultare un po' l'autore. Tuttavia, con grande rispetto, o se non traspare da questa recensione chiedo umilmente scusa, devo apertamente mal valutare il romanzo, la storia  e i personaggi. Ma come è venuta in mente alla Ward una storia come questa? Posso definirla un po' insulsa? L'ho trovata vuota, priva di senso. Un grande e mega no.

L'unica cosa che mi ha colpito positivamente è lo stile di scrittura, lineare e fluido, ma questo non basta a formare un buon libro, perciò, scusatemi tanto, ma sono pienamente delusa da questo libro.

Con grande tristezza per questa recensione, che ero incerta di scrivere per i toni che avrei utilizzato, vi saluto.

Con affetto, 
Rosalba

1 commento:

  1. Ciao cara,
    ti capisco perfettamente perchè io ho mollato questa lettura a metà. La Ward ultimamente non riesce a conquistarmi e si che, come hai detto tu, ha uni stile fluido e piacevole, ma c'è qualcosa nei suoi romanzi che non mi permette di entrare al 100% in sintonia con la storia ;) Un vero peccato!

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