Buongiorno lettori, oggi io e delle belle personcine - blogger, vi parliamo di una delle ultime novità in casa Garzanti, dal titolo Come l'acqua che spezza la polvere (🇬🇧Hot Milk) di Deborah Levy.
RECENSIONE
A quanto pare Deborah Levy è una scrittrice davvero molto chiacchierata negli States. Su Hot Milk, titolo originale di Come l'acqua spezza la polvere, c'è un pubblico variegato e spaccato in due: chi lo ritiene un buon libro e chi, invece, lo ha bocciato senza ritegno.
Sapete però benissimo che io non sono facilmente influenzabile e che sui romanzi voglio farmi un'opinione personale, motivo per il quale ho preso in mano questo libro senza alcuna aspettativa e senza partire prevenuta.
Come i lettori statunitensi, però, mi sono ritrovata a non avere le idee chiare, perchè se da un lato ho apprezzato lo stile della scrittrice, dall'altro ho trovato un po' piatta la storia. Dunque, non riesco a prendere una vera e propria posizione, ma una cosa è certa, i miei gusti letterari stanno cambiando e di questo cambiamento ho molta paura, perchè temo di non riuscire a riconoscere la mia identità da lettrice.
Non mi aspettavo di trovare in questo romanzo un rapporto tra madre e figlia come quello di Rose e Sofia. Le due donne sono legate dallo stesso sangue, ma sembrano due estranee, tant'è che Rose non si fa chiamare "mamma", bensì con il suo nome di battessimo.
Dunque, questo mi ha incuriosito in un primo momento, ma non l'ho saputo apprezzare appieno perchè Rose non l'ho proprio capita. Sarà la differenza di età, il mio splendido rapporto con mamma, la luce dei miei occhi, che mi ha messo nelle condizioni di non poter entrare in empatia con le protagoniste.
Tuttavia, la comparsa di Ingrid ha sollevato l'incedere statico del libro e questo non potevo che apprezzarlo. Così come, ho finito per gradire non poco l'evoluzione di Sofia e i passi avanti di Rose.
Alla fine, credo che il libro racconti una storia alquanto intesa, dolorosa e non facile da affrontare, perciò non consiglierei a chiunque la lettura di questo libro, ma solo a chi vuole entrare a passi felpati nel mondo delle due donne e scoprire i tormenti di Rose e le paure di Sofia.
COME L'ACQUA CHE SPEZZA LA POLVERE DI DEBORAH LEVY
Almería, sud della Spagna. La sabbia bruciata dal sole respira al tocco delle onde fresche del mare. Sulla battigia, una accanto all’altra, due donne contemplano affascinate l’orizzonte. Sono madre e figlia. Rose combatte da anni contro un dolore di cui nessuno riesce a scoprire la causa e che lei chiama «malattia immaginaria». Sofia ha venticinque anni e ha messo da parte sogni e ambizioni per prendersi cura di lei. Entrambe sono a un vicolo cieco.
Ma quell’estate segna un confine netto tra il loro passato e il loro futuro. Sofia incontra una ragazza che è il suo esatto opposto. Ingrid è indipendente, realizzata, libera da vincoli. Tra le distese brulle e desertiche di una Spagna assolata, con l’amica accanto, Sofia riprende in mano le fila della sua vita. Riprende in mano la propria giovinezza perduta. A partire dal rapporto con il padre che, anni prima, ha troncato per volere di Rose. E quest’ultima trova finalmente un medico che sappia davvero ascoltare e lenire le sue paure e le sue insicurezze. Perché a volte la sofferenza ha radici lontane e per liberarsene bisogna solamente ascoltarsi nel profondo. Perché a volte la cura migliore è il conforto di un abbraccio. Sofia e Rose non sono più le stesse e, in un unico istante, si ritrovano. Si ritrovano unite dal legame tra madre e figlia che nulla può spezzare. Qualunque cosa accada.
Bene lettori, per oggi è tutto.Cosa pensate del romanzo? Scrivetemi nei commenti.
Baci,
Rosalba
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