mercoledì 15 giugno 2016

Recensione: 'La figlia sbagliata' di Raffaella Romagnolo

Salve lettori,oggi la parola a Gracy. Quello di oggi è un libro che è arrivato, per gentile concessione della casa editrice, qualche giorno fa. Non abbiamo perso altro tempo, infatti eccovi la recensione di 'La figlia sbagliata' di Raffaella Romagnolo, edito da Frassinelli.
Titolo: 'La figlia sbagliata' | Scrittrice: Raffaella Romagnolo | Genere: Drammatico | Pagine: 93 | Data di pubblicazione: maggio 2015 | Casa di pubblicazione: Frassinelli 

Un sabato sera come tanti in una cittadina della provincia italiana. La tv sintonizzata su uno show televisivo, nel lavandino i piatti da lavare. Un infarto fulminante uccide il settantenne Pietro Polizzi, ma Ines Banchero, sua moglie da oltre quarant'anni, non fa ciò che ci si aspetta da lei: non chiede aiuto, non avverte amici e famigliari, non si preoccupa di seppellire l'uomo con cui ha condiviso l'esistenza. Comincia così un viaggio dentro la vita di una coppia normale: un figlio maschio, una figlia femmina, un appartamento decoroso, le vacanze al mare, la televisione e la Settimana Enigmistica. Ma è una normalità imposta e bugiarda, che per quarantacinque anni, per una vita, ha nascosto e silenziato rancori, rimpianti, rimorsi e traumi. E mentre giorno dopo giorno la morte si impadronisce della scena, il confine fra normalità e follia si fa labile.

RECENSIONE DI GRACY
A fronte di una nuova collaborazione con la casa editrice Frassinelli, ho letto il romanzo di Raffaella Romagnolo, dal titolo 'La figlia sbagliata'. Ringrazio la casa editrice per la splendida opportunità di leggere il romanzo. 
Seppure è un genere che non leggo frequentemente, ho trovato il romanzo piacevole. Nonostante la mancanza di dialoghi, è stato un libro scorrevole e semplice da leggere. Immaginate che mi è bastato in un giorno e poco più per iniziarlo e terminarlo.
La storia si concentra in quattro giorni, ma in essi troviamo il presente e frammenti del passato, così che il lettore spazia nel tempo, viaggia tra passato e presente. 
La storia narra le vicende di Ines, una donna ormai stanca della sua vita. Ogni giorno svolge le sue mansioni da moglie e madre, ogni giorno vorrebbe accadesse qualcosa che rendesse la sua vita diversa, ma ciò che le accade è una tragedia, che non riuscirà ad affrontare semplicemente. Madre di due figli, Vittorio, il suo primogenito, è un ragazzino talentuoso, dedito al nuoto e allo studio. Riccarda, mentre, la secondogenita, è scontrosa, non corre buon sangue tra lei e sua madre, infatti spesso e volentieri non si abbassa al suo volere, così inevitabilmente Ines guarda con occhi diversi sua figlia. Lodato dalle sue amiche, Vittorio è il figlio che tutte le madri vorrebbero, mansueto, accondiscendete, con la testa sulle spalle, ma le vicende della vita rendono Vittorio depresso, non più dedito agli studi, insicuro di se. La disgrazia si abbatte sulla famiglia, Vittorio non tornerà mai a casa e Ines è una donna distrutta. 
Devastata dal dolore, Ines diventa apatica, non si rende conto di ciò che le circonda, troppo chiusa a vivere il suo dolore tra sé e sé. Non si accorge di nulla, neanche di un'altra disgrazia che le accade davanti agli occhi. Un libro triste e drammatico, in cui emerge certamente il vero 'pathos'.
Tra i protagonisti, ho apprezzato Riccarda, perchè si è costruita da se, si è allontanata da sua madre ed ha inseguito i suoi sogni, anche contro il volere dei suoi genitori. Ines, invece non si dimostra una madre comprensiva, aperta ai bisogni di suoi figli, in quanto li indirizza non ascoltandoli, ma a seconda dei suoi piaceri. 
Del romanzo mi ha colpito la realtà. Il lettore è posto faccia a faccia con la realtà, in quanto ciò che la Romagnolo racconta è una storia quotidiana, che potrebbe accadere a tutti, e così il lettore si immedesima facilmente nei protagonisti. Io, per esempio, mi sento più vicino a Riccarda, in quanto sono uno spirito libero, e anch'io avrei, immedesimandomi in lei, compiuto le sue scelte. 
Consiglio questo romanzo a tutti i lettori, che vogliono immergersi in una storia che sa di vita, ma attenzione, è una storia dai toni molto tristi. Non certo una lettura estiva, poco leggera, ma che saprà colpirvi, fidatevi.
Fin dal primo momento in cui ho preso tra le mani il romanzo, mi sono domandata del motivo per il quale il libro avesse questo titolo. I dubbi sono aumentati dopo aver iniziato la lettura, narrata da Ines, ma ben presto ho compreso il titolo e ritengo sia più che appropriato al romanzo.
VALUTAZIONE:

Cosa pensate di questo romanzo? Lo leggerete?
Vi aspetto nei commenti.
Baci, R&G

2 commenti:

  1. Bella recensione, la trama, come è stato detto, sembra molto verosimile, infatti, tra l'altro, spesso fratelli e sorelle hanno caratteri opposti ed è vero: a volte le madri non sono quello che ci si aspetta.

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  2. Grazie mille! Mi trovo d'accordo con te, in questo romanzo c'è gran parte della realtà.

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