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martedì 3 novembre 2015

Recensione: 'L'amore più giusto è quello sbagliato' di Chelsea Fine

Cari lettori con grande piacere vi presento, quest'oggi, un libro particolarmente bello. Parlo di 'L'amore più giusto è quello sbagliato' di Chelsea Fine, noto negli Usa come 'Best kind of broken', in anteprima qui.

Titolo: L'amore più giusto è quello sbagliato
Titolo originale: Best Kind of Broken
Scrittrice: Chelsea Fine
Serie: Finding Fate
primo romanzo della trilogia
1. Best kind of broken
2. Perfect kind of trouble
3. Right kind of wrong
Pagine: 288
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2015
Casa editrice: Mondadori

Ogni singolo giorno Pixie vorrebbe solo tornare indietro e cambiare il passato. Ma non può. Spera che l'estate trascorsa a lavorare nell'albergo della zia l'aiuti a dimenticare. Ma anche questo sembra impossibile: Levi è lì. Il ragazzo che era stato suo amico, e forse qualcosa in più, fino al momento in cui tutto è cambiato, per sempre. Levi vorrebbe solo chiedere scusa, ma sa che non basterebbe, in fondo lui è il vero colpevole della tragedia che li ha colpiti. Levi sa che dovrebbe stare lontano da Pixie, sarebbe meglio per tutti e due. Ma ogni sua singola parte desidera toccarla, proteggerla, stringerla forte e baciare via tutto il dolore. Ma Pixie appare così lontana, irraggiungibile. Eppure quegli occhi verdi che Levi incontra ogni giorno gli dicono forte e chiaro che non può vivere senza di lei.
Potevo solo immaginare l'effetto che avrebbe avuto su di me questo romanzo. È stato molto intenso e questo mi ha portato a divorarlo letteralmente. Troppo spesso mi sono ritrovata ad impormi di mettere giù il mio e-reader e concentrarmi in altro, ma è stato a dir poco difficile, perché la storia di Pixie e Levi, i protagonisti, è alquanto travolgente.
Sapete, chi ci aveva messi in guardia circa la bravura della scrittrice non sbagliava affatto e così mi sono ritrovata tra le mani una storia bellissima.
Ho apprezzato la storia, senza mai essere banale o spicciola. Ho amato Levi e Pixie, davvero una coppia perfetta, ma non solo, ho adorato tutti i protagonisti di secondo rilievo, ad eccezione della madre maligna di Pixie.
Ci troviamo in un piccolo paesino, in un Hotel frequentato per lo più da vecchietti rampanti, pieni di vita, insomma giovani dentro, che a essere sincera hanno fatto in modo che apprezzassi ancor più il romanzo.
Ma la zona dell'Hotel più interessante è l'ala riservata ai dipendenti, dove vivono Pixie e Levi. Loro si conoscono già e anche da parecchio tempo. Tra loro c'era un ottimo rapporto ma ora non si parlano più. A dividerli è solo un muro e ancor peggio in quella zona dell'Hotel c'è un unico bagno, che condividono. Questo dovrebbe essere un particolare di poco conto ma non lo è affatto perché Pizie e Levi si trovano faccia a faccia ogni giorno, anche con un solo asciugamano a coprire i loro corpi. La passione che divampa, fin dalle prime parole, però è repressa di continuo dai due protagonisti perché non sono più i ragazzi spensierati di una volta. Il passato li ha segnati e non si può cancellare. Il dolore è ancora in superficie e troppo acuto. 
Come può la vita cambiare così radicalmente nell'attimo di pochissimi secondi? Eppure a Pixie e Levi è accaduto. Un brutale incidente ha spezzato le loro vite e ritornare a quelli di una volta è pressoché impossibile.

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