giovedì 1 marzo 2018

Roseblood di A.G. Howard | Recensione

Buongiorno lettori, oggi vi parlo dì Roseblood di A.G. Howard, edito dalla Newton Compton settimana scorsa.
RECENSIONE 
Quando leggo i retelling non so mai cosa aspettarmi: talvolta il libro supera le mie aspettative e altre invece il libro non ne è all’altezza. Il pericolo a cui si va incontro è quello di amare così tanto la storia originale che il retelling può stravolgere e modificare la storia come tu non vorresti e questo, inevitabilmente, pregiudica tutto il libro. Lo si reputa brutto o si dice ‘a me non è piaciuto affatto’. Ebbene, ogni volta che leggo un retelling vado incontro a questo rischio e nessuna, per ora ancora nessuna, volta gli scrittori mi hanno deluso, a partire da Marissa Mayer a Sarah J. Maas e ora anche A.G. Howard.

Molti di voi conosceranno già l’autrice per la serie Il mio splendido migliore amico, che non ho ancora letto quindi Roseblood è stato il mio primo approccio con la scrittrice. L’ho conosciuta ma l’ho anche molto apprezzata ben presto in questo retelling de Il fantasma dell’opera di Gaston Leroux.
Mi manca come mi faceva sentire cantare una volta: libera, unica, completa.
L’amore per la musica e il canto gliel’ha trasmesso suo padre, abile nel violino, ma il suo talento è patrimonio del suo dna. Quando suo padre muore, Rune riceve una lettera da sua zia Lottie, sorella di suo padre, con la quale é invitata a frequentare Roseblood, una scuola per sviluppare le sue capicita nel canto. Questo significa lasciare la sua città e sua madre per raggiungere la Francia, un posto che non ha mai visto. Nonostante ciò, quel posto non le é affatto estraneo. Il giardiniere è un ragazzo della sua età che crede di conoscere, ma nessuno sa rivelargli l’identità del ragazzo perché un giardiniere Roseblood non l’ha. 
A Roseblood sarò esposta all’opera ogni giorno e sarò costretta a liberare le note davanti a degli sconosciuti che mi vedranno nel mio stato vulnerabile.
Ben presto Rune inizierà la sua avventura in quella scuola, con i suoi amici e i suoi nemici, e soprattutto conoscerà le sue origini,  le sue doti e gli effetti che essi suscitano agli altri. In quel posto Rune trova le risposte che cercava da tempo e le trova in Thorn, il giardiniere, che scopre di aver già incontrato nei suoi sogni.
I due si ritrovano nei sogni di Rune e non solo. Thorn avrà un contatto diretto con Rune tramite il condotto di ventilazione della stanza di Rune. In questi momenti i due si innamorano l’uno dell’altro in quanto fiamme gemelle.
Mi stringe la mano destra nella sua sinistra e mi domando se anche lui stia sorridendo come me.
All’inizio non mi era tanto chiaro il significato delle fiamme gemelle ma negli ultimi capitoli e soprattutto nelle note, che precedono i ringraziamenti, la scrittrice chiarisce che ha estrapolato il concetto di ‘fiamme gemelle’ dalla filosofia sull’amore di Aristotele, il quale intendeva un’anima che vive in due corpi, che dunque si appartengono.  Ma ciò che mi ha fatto apprezzare non poco il libro è il richiamo della storia di Leroux: Il fantasma dell’opera. La storia originale non è affatto stravolta perché i richiami, non pochi,  ad esso nel libro portano il lettore a riprendere la storia de Il fantasma dell’opera o a scoprirla, per il lettore che non la conosce. Motivo per il quale consiglio assolutamente il romanzo a chi ha amato Il fantasma dell’opera, soprattutto perché, prima dei ringraziamenti, la scrittrice riporta una serie di scoperte che ha appreso durante le sue ricerche.
Non ero mai riuscita a vedere la tua faccia nei ricordi o nelle visioni. Ma, in qualche modo, ti conosco. Mi sento a casa con te.”
Inoltre il libro ha una componente romantica non di poco rilievo. I balli e i  baci di Rune e Thorn hanno fatto battere il mio cuore. Purtroppo i due hanno rapporti sporadici e quasi inesistenti per le prime cento pagine più o meno perciò il mio entusiasmo per il romanzo, oltre a quello iniziale perché ero curiosa di leggere una storia come questa, si è concentrato soprattutto dopo aver superato la prima metà del libro, quando le cose si fanno più interessanti e soprattutto quando emerge il romance. Sono un’inguaribile romanticona, l’avrete capito. 
Tu conosci la mia anima. Proprio come io conoscevo la tua prima ancora di vederti.”
Consiglio questo libro. Se non l’avete ancora fatto: andate in libreria e comprate Roseblood.

Bene lettori per oggi è tutto. Cosa pensate del romanzo? L’avete letto? Lo leggerete?
Fatemelo sapere nei commenti.

Vi aspetto,
Rosalba 💓 


1 commento:

  1. L'ho letto anch'io e mi è piaciuto parecchio, anch'io all'inizio mi sono sentita un po' titubante.

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