martedì 18 settembre 2018

Le pagine che ci legano ogni sera di Laura Riñón Sirera | Review Party

Buongiorno lettori, oggi, in occasione della pubblicazione di Le pagine che ci legano ogni sera di Laura Riñón Sirera, edito da Sperling & Kupfer, io, assieme ad altre blogger, ve ne parliamo in anteprima.


RECENSIONE 

Le pagine che ci legano ogni sera è uno di quei libri che, una volta iniziato, non sai fin dove può portarti. È  come una tela coperta da un velo che si scopre con delicatezza e lentezza. Infatti, ad un primo approccio, Carolina sembra una donna come tante, ma, in realtà, nel corso del romanzo, emergono una serie di verità sconvolgenti, che ribaltano le apparenze: Carolina è una sopravvissuta.

causa dell’incidente dei suoi genitori, che costringe sua madre su un letto d’ospedale, Carolina racconta se stessa a sua madre mediante la lettura dei suoi libri.
“Ultimamente passo intere giornate a ripercorrere la mia vita, e quando ripenso a qualche titolo possibile tra quelli che ho scelto, mi ritrovo come per magia in un altro luogo molti anni fa.”
Le mattonelle della cucina tappezzate dalle citazioni dei libri preferiti di sua madre ricordano a Carolina che donna è stata: un’amante dei libri, che si raccontava e si esprimeva tramite le parole dei grandi autori, come Satre, Austen, Baudelaire, Lorca, Neruda, Forster, Woolf...
Quella stessa passione si è tramandata da madre in figlia e anche Carolina ha i propri libri, che raccontano di se stessa. Saranno forse quelle pagine, quelle che piano piano ci fanno scoprire la protagonista, a far rinvenire la madre e riportarla in vita? Saranno quelle pagine che riavvicineranno madre e figlia? Quelle pagine, che hanno la forza e la capacità di riportare indietro le lancette dell’orologio, serviranno anche a Carolina per alleggerire il dolore che nutre dentro il suo cuore?
“Scegli i tuoi libri, raccontale di te attraverso le loro pagine. Così la risveglierai.”

Certamente Le pagine che ci legano ogni sera è un romanzo pieno di sofferenza. Attraverso i suoi libri e gli aneddoti del passato, Carolina mette a nudo la sua anima, le sue fragilità e i suoi sentimenti. 
Sempre con estrema delicatezza, Carolina ci parla della sofferenza di una figlia nel non avere avuto una carezza o un abbraccio da sua madre o da suo padre quando occorreva, il dolore sofferto per la perdita della sua migliore amica, il peso di custodire segreti dolorosi, la perdita del suo primo amore. Esprime un concentrato di stati d’animo ed emozioni mediante le pagine dei libri che hanno scandito la sua vita.
“È sbalorditivo quanto alcuni libri riescono a trasportarci nel luogo che desideriamo.”
“Quando leggiamo proiettiamo una parte di noi nei personaggi.”
Questo espediente letterario, credo, non mi sia nuovo, ma, posso asserire con certezza che mai come con questo libro mi é capitato di nutrire una certa propensione per altri romanzi citati o riportati nel libro, soprattutto per Shakespeare. Grazie alle pagine di Carolina ho desiderato di leggere anch’io quei romanzi che hanno rappresentato un tassello importante della sua vita. Dunque, avvicinarci alla lettura di questo libro è straordinariamente facile. Cosa c’è di meglio che dei libri in un libro?

Se ho avuto qualche dubbio, all’inizio, prima di leggere il romanzo, circa il fatto che potesse o meno piacermi, ora, a fine lettura, posso tranquillamente asserire che Le pagine che ci legano ogni sera è, invece, stato molto illuminante per me. Non solo mi ha regalato delle ore di lettura davvero molto piacevoli, ma mi ha fatto riflettere su un sacco di aspetti della vita. Infatti, a riprova di quanto appena scritto, ho riempito il libro di sottolineature ed annotazioni. Vi riporto una, per me, bellissima.
“Cosa c’è di più importante che rendere ogni giorno indimenticabile? Cosa ne sarebbe di noi se rinunciassimo alle sorprese che ci offre l’amore? Quanto ci perderemo della vita se ci limitassimo a sognare!”
Consiglio assolutamente la lettura del romanzo. 

LE PAGINE CHE CI LEGANO OGNI SERA DI LAURA RIÑÓN SIRERA


Carolina è proprietaria di una libreria nel centro di Madrid; si chiama JO, come la protagonista del suo primo romanzo preferito. Che diventasse libraia era scritto nel destino, ne è certa. Non poteva essere altrimenti, dopo un'infanzia trascorsa ad ascoltare ogni giorno storie di fantasia, o aneddoti della vita di qualche scrittore, in un appartamento in cui le citazioni dei libri erano persino trascritte sulle piastrelle della cucina, e il luogo più sacro della casa era un'enorme biblioteca, tempio della passione per la letteratura dei suoi genitori. Non c'è ricordo del passato in cui non faccia capolino un romanzo, o un sogno scritto da altri che lei ha fatto suo. Per Carolina, realtà e immaginazione sono inestricabili. Ora, ogni sera, saluta sua madre leggendole un libro a voce alta. Pagine con cui spera di risvegliarla dopo l'incidente che l'ha costretta in ospedale, in uno stato di incoscienza che la porta alla deriva. Per questa terapia letteraria, Carolina ha scelto i suoi romanzi e versi preferiti, non quelli della madre: da Piccole Donne a La signora Dalloway, da Irène Némirovsky a Sylvia Plath. Perché per riportarla alla vita deve riavvicinarla a sé, ancorarla al suo essere e alla sua presenza. Così, attraverso le autrici che più ama, apre il suo cuore per la prima volta alla madre; attraverso le parole dei suoi personaggi prediletti, si racconta come mai aveva fatto. Come in un percorso catartico, pagina dopo pagina Carolina finirà per ritrovare se stessa, riscoprire pur nel silenzio un dialogo con la madre, riconciliarsi con i ricordi più dolorosi della sua famiglia. Regalando a ognuno dei suoi cari il proprio lieto fine. Vero o immaginato che sia.

Bene lettori, cosa pensate del romanzo? Volete leggerlo? Vi aspetto nei commenti.
Un bacio,
Rosalba 

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