lunedì 3 settembre 2018

Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman | Recensione

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un arretrato che ho, per fortuna, recuperato qualche giorno fa. Si tratta di  Eleanor Oliphant sta benissimo (🇬🇧Eleanor Oliphant is completely fine) di Gail Honeyman, edito da Garzanti.

RECENSIONE

Ci sono libri che ti lasciano un segno e Eleanor Oliphant sta benissimo è uno di quelli. 

Eleanor Oliphant sta benissimo è stato il miglior arretrato che potessi recuperare. Purtroppo, il periodo in cui venne pubblicato da Garzanti non fu uno dei meno impegnativi per me e ricordo di aver dato la precedenza ad altri romanzi. Tuttavia, Eleanor Oliphant sta benissimo vanta di esser stato al vertice dei miei libri da recuperare. Vi garantisco che la lista è lunghissima, quasi infinita, perché periodicamente ne aggiungo uno, ma questa è la vita di noi lettori, non è vero?  Abbiamo o troviamo sempre un libro da leggere. Dunque, capite bene che essere al vertice di una lista di ampie dimensioni non è poco. 

Per fortuna, il mese scorso sono riuscita a leggere Eleanor Oliphant sta benissimo e grazie alla voce di Eleanor, la narratrice, ho amato follemente questo romanzo. Non solo il libro è scritto molto bene, in modo così scorrevole da permetterci di entrare molto facilmente nella vita di Eleanor, ma mi é piaciuto anche perché la storia è tristemente reale e intensa, tanto da arrivare dritta dritta al cuore e lasciare un segno.  

Eleanor Oliphant sta benissimo è diviso in tre parti. Nella prima conosciamo la Eleanor esteriore, così come si relaziona con gli altri, i suoi modi di dire schietti, diretti e onesti. Conosciamo le sue abitudini e i suoi modi di fare, talvolta poco delicati ma spontanei, altre volte simpatici e alquanto strambi. In queste pagine ci affacciamo al mondo di Eleanor senza capire nulla, o poco, su di lei. Cosa le è successo?

Nella seconda, la mia preferita, ho capito tanto, tutto quel dolore che la porta ad un passo dal farla finita e basta. Ho compreso che Eleanor Oliphant è una sopravvissuta ad un passato doloroso. Vivere è difficile, così complicato, che Eleanor arranca ogni giorno come può. Il suo è un animo ferito, che chiede quello che non ha mai ricevuto, semplicemente di essere amata. Una semplice carezza, un abbraccio o un bacio sulla fronte è ciò che potrebbe salvarla dai demoni, che albergano nella sua mente. Basterebbe un’effusione o una dimostrazione d’affetto per non cadere in quell’oscurità che minaccia di inghiottirla.

Questa è la parte che ho preferito in assoluto perché, per quanto possa esser triste, è quella che mi ha avvicinato senza dubbio ad Eleanor. In queste pagine il libro mi ha spezzato. Ha scalfito il mio cuore lasciando una ferita, che, solo di seguito alla terza ed ultima parte del romanzo, si è rimarginata. 

La terza parte mi ha riscaldato il cuore. Eleanor è coraggiosa, forte e splendente con le sue cicatrici in bella mostra. Perché a renderci speciali non sono una pelle immacolata e un cuore che non conosce il dolore. Le cicatrici sono il segno della sua vittoria. Eleanor è sopravvissuta. 

Mi rivolgo a chi non ha ancora letto il libro. Cosa aspettate? Ditemelo, ve ne prego. COSA ASPETTATEEEEE? Un libro così vero, straziante, ma che lancia un messaggio importantissimo, è un libro da leggere. Chiamiamolo un Must to read. Non restate nel vostro mondo fatto di unicorni,ma avvicinatevi  ad un romanzo che potrà distruggervi e rendervi tristi, ma che è reale. Il dolore di Eleanor, con circostanze diverse, possono averlo vissuto e viverlo altre persone, anche a noi vicine, e spetta a noi aiutarle perché nulla è perduto. Sopravvivere è possibile, ma con le persone giuste accanto. Potremmo essere noi quelle persone. 
Diamo amore perché l’amore è forte, può donare pace a chi  la sta, difficoltosamente, cercando.

ELEANOR OLIPHANT STA BENISSIMO DI GAIL HONEYMAN 


Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.



Bene lettori, per oggi è tutto. Cosa pensate del romanzo? L’avete letto? Lo leggerete? 
Scrivetemi nei commenti.

Un bacio,
Rosalba 💓 

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