36 domande per farti innamorare di me di Vicki Grant | Recensione

Buongiorno lettori, iniziamo la settimana con la  recensione del libro intitolato 36 domande per farti innamorare di me di Vicki Grant (36 Questions that changed my mind about you), edito da Mondadori in occasione di San Valentino. 

RECENSIONE

Dopo aver letto La libreria dove tutto è possibile di Stephanie Butland desideravo affrontare una lettura meno impegnativa e soprattutto meno drammatica come la precedente, ma I giorni felici di Juniper Lemon che avevo già iniziato temevo non rientrasse nei canoni, al che ho preferito sospendere Juniper per iniziare 36 domande per farmi innamorare di me di Vicki Grant ed è stata la migliore idea che potessi avere.

Ho trovato che 36 domande per farti innamorare di me fosse ciò che facesse al caso mio, esattamente ciò che volevo. È stato un libro simpatico, dolce e coinvolgente, davvero molto bello, che consiglio agli amanti del Young  Adult e soprattutto ai più giovani, che magari apprezzeranno maggiormente la storia.

Protagonisti indiscussi sono Hildy e Paul, due sconosciuti che partecipano ad un esperimento volto a studiare come nascono e si creano le relazioni affettive. L’esperimento consiste nel restare chiusi in una stanza con il o la rispettiva partner fintanto che non si risponderà a tutte le 36 domande. Ma prima che sia tutto finito Hildy e Paul devono guardarsi dritto negli occhi e solo dopo potranno dichiarare la riuscita o meno dell’esprerimento. 

L’idea di far ruotare l’intero romanzo su questo esperimento è tratta dai risultati dello studioso Arthur Aron, che nel 1997 ha pubblicato un’articolo sulla Creazione sperimentale di intimità personale. É dalle parole di Aron che la scrittrice trae ispirazione, pur non avendo mai studiato psicologia, come le stessa dichiara nei ringraziamenti, in quanto vedeo nelle parole di Aron una buona idea, sulla quale creare un romanzo, ed ecco 36 domande per farti innamorare di me. 

Hildy è la ragazza sbadata, che straparla quando è in agitazione e arrossisce come un peperone quando è in imbarazzo. Una ragazza come tante, nella quale molte di noi possono specchiarsi, io in primis. Invece Paul è spavaldo, sicuro di se, pragmatico e simpatico. Il suo spirito è ciò che ho saputo apprezzare per tutta la durata del libro, non mi ha mai stancato e non ne ho mai avuto abbastanza. 

La loro intesa nasce fin da subito anche se non si direbbe dal disinteresse di Paul nel rispondere alle prime dieci domande. Il loro primo incontro non si concluderà felicemente, ma rincontrarsi è il loro destino. Sono legati senza saperlo e la tenacia di due ragazzi che si piacciono e che abbattono piano piano le loro barriere con le  loro risposte, che li mettono costantemente a nudo, farà nascere non solo una bellissima amicizia ma anche un  genuino sentimento d’amore tra i due. 

Ciò che commuove è la storia di Paul, invece quella di Hildy, seppure meno toccante, suscita interesse e curiosità perché è al contempo in grado di portare scompiglio nella vita di una ragazzina. In questo romanzo non c’è solo una storia d’amore ma c’è anche una storia di vita: vediamo come i protagonisti affrontano le avversità della vita, emergono le loro personalità, i loro segreti e soprattutto i loro sentimenti. 

Ho adorato Hildy ma è  Paul che ha conquistato il mio cuore, con i suoi disegni, i suoi errori in ortografia, la sua personalità, il suo spirito, il suo coraggio, le sue risposte brevi ma che vanno diritte al punto. Perché talvolta noi donne siamo troppo pensatrici, troppo problematiche e paranoiche quando talvolta bisogna solo essere meno complicate, proprio come Paul. 

Un libro che tiene incollato alle pagine e che si legge con estrema velocità considerando che a far da padrone sono le battute o i messaggi che si scambiano i due protagonisti. 

Un’ottima lettura, abbastanza leggera e molto carina. Ve l’ho già consigliato?

Leggetelo.