martedì 6 febbraio 2018

Everless di Sara Holland | Recensione

Buongiorno lettori, come è iniziata la vostra settimana? La mia non diversamente dalle altre, sempre immersa tra le pagine dei manuali di studio, ma se stringo ancora un altro i denti tutto questo sarà finito molto presto, almeno spero.
Ma concentriamoci sui libri: venerdì sera ultimato Everless di Sara Holland, edito i primi di gennaio dalla casa editrice statunitense Harper Teen.
RECENSIONE 
Ho terminato l’anno precedente sperando che il 2018 sarebbe stato più ricco di letture in lingua inglese. E' vero che la lettura in lingua inglese è molto più impegnativa, tuttavia gli ultimi libri letti non si sono dimostrati delle imprese titaniche, anzi mi hanno dilettato non poco.
 Everless è stato il primo libro in lingua dell’anno che, oltre ad avere un livello di inglese abbastanza semplice,  è stato anche un libro che ha catturato la mia attenzione fin dalle prime pagine. La storia che racconta Sara Holland è intrisa di avvenimenti, mistero, intrighi, verità che si svelano piano piano, capitolo dopo capitolo, fino ad arrivare all'apice dell’azione e della rivelazione negli ultimi capitoli. E' per questo che Everless mi ha tenuta incollata alle sue pagine, ma, nonostante la curiosità leggerlo è stata tanta, non ho potuto ultimato velocemente perchè purtroppo ho ritagliato poco tempo per leggerlo. 

Jules è ad un vico cieco: a suo padre resta poco tempo di vita e l'unico modo per ottenere più tempo è ricavare del denaro, che non è semplicemente un mezzo di scambio bensì scandisce le ore, i giorni, i mesi, gli anni di vita delle persone.
Giunta al mercato, un’ amica di Jules le racconta di proposta che le sembra fare proprio al caso suo: in occasione delle imminenti nozze di Lord Roan con la figlia della regina, Ina Gold, a palazzo cercano nuova servitù, che sarà ricompensata per ogni mese di lavoro di denaro corrispondente ad un anno di vita.
Jules sa che suo padre non sarà d’accordo con lei, in quanto lei e suo padre sono già stati a palazzo come tuttofare e sua figlia. Quando era palazzo, Jules giocava con Roan e suo fratello Liam, ma compiuti sette anni, a Jules e a suo padre accade qualcosa tanto da indurli a fuggire lontano, perché il palazzo è ormai un luogo troppo pericoloso.
I ricordi di allora sono così vividi che Jules non ha mai dimenticato Roan e dunque, non solo per garantire più tempo a suo padre, ma anche per rivedere la sua cotta mai passata, Jules decide di andare a palazzo e qui sarà la protagonista indiscussa di avventure che le riveleranno la sua vera identità.

Con una storia del genere sfido chiunque a non voler leggere questo romanzo. C’è davvero tutto quello che vorrei in una storia di fantascienza  ricca di colpi di scena, cambiamenti e stravolgimenti. 
Inutile dirvi che la lettura è stata molto piacevole, perché non stanca e non annoia mai il lettore. Il fatto che ogni capitolo portasse qualcosa di nuovo o semplicemente aggiungesse un pezzo al puzzle è stato forse l’elemento più importante per la riuscita del libro.

Jules è generosa, disponibile e anche un po’ innocente. In alcuni casi l’ho anche considerata molto infantile in quanto nonostante gli avvertimenti si mette in pericolo volontariamente, come quei bambini che fanno tutto ciò che gli dici di non fare. 
Jules ha inoltre una visione molto distorta delle persone che la circondano: ripone cieca fiducia in chi non le é amico e si allontana da chi invece lo è. 

Gli ultimi capitoli sono stati un susseguirsi di azione e di eventi inimmaginabili. Non ho condiviso alcune scelte della scrittrice, che tuttavia non biasimo in quanto magari fatte con cognizione di causa, per lasciare spazio e ad un personaggio che, fin dall’inizio, ha catturato la mia attenzione e del quale non vi rivelo assolutamente nulla, altrimenti potrei rovinarvi il libro. 

Ottima storia. Prosa eccezionale e coinvolgente. Personaggi affascianti e avvincenti. Se leggete in lingua inglese, leggete Everless. 

Bene lettori, per oggi è tutto. 
Cosa pensate del romanzo? Lo leggerete? Vi ho incuriosito un po’?
Vi aspetto nei commenti.

Un abbraccio,
Rosalba.

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