Buongiorno lettori, oggi sono molto entusiasta di parlarvi di La libreria dove tutto è possibile di Stephanie Butland, edito da Garzanti l’8 febbraio.
RECENSIONE
Non a tutti capita di entrare in una libreria e voler fermare il tempo per sempre. Non a tutti capita di voler vivere in una libreria, circondata dalle storie che abbiamo amato e che ci hanno fatto sognare. Non a tutti capita di considerare una libreria come un rifugio sicuro, non a tutti ma a Loveday si, a Loveday è capitato.
Loveday si fida solo dei libri, sono loro che non fanno domande ma sanno custodire i segreti, sanno custodire la sua storia, quella che anni fa l’ha portata a York, presso la libreria di Archie in cui lavora ora. I libri sono tutto ciò che le é rimasto dopo che la sua vita è andata in frantumi anni fa, quando aveva solo 10 anni.
Ricominciare a vivere dopo ciò che ha portato scompiglio nella sua vita non è stato semplice ma i libri l’hanno aiutata. I libri le hanno dato la forza necessaria per prendere in mano la sua vita e farne ciò che ne voleva.
Saranno proprio i libri che la porteranno a casa, lì dove tutto é accaduto e a trovare il suo posto nel mondo. É sempre grazie a loro che Loveday ha deciso chi essere e con chi vivere. Diversamente da sua madre, Loveday ha coraggio, forza e determinazione.
Loveday mi é piaciuta tanto, è una di quei protagonisti che se solo fosse reale potrebbe fare differenza nel mondo. Esperienze con la sua e quella di sua madre purtroppo sono reali. In più di una famiglia è possibile che ci sia un marito incline alla violenza ed all’aggressione, una moglie che crogiola nel dolore per amore di suo marito e di sua figlia e che non ha forza di denunciare e una figlia ignara della reale situazione in casa.
Loveday è l’esempio di quanto certe dinamiche famigliari incidano sulla crescita di un bambino e che non denunciare è un male per tutti perche quelle carezze che seguono agli schiaffi, alle costole e denti rotti non sono genuine, non sono delle semplici ed amorevoli carezze ma fanno presagire altra violenza.
Il modo in cui Loveday affronta il suo presente è chiaramente frutto del suo passato: le sue paure, le sue insicurezze, i suoi freni sono segni delle cicatrici che porta nel cuore ma i libri saranno la sua salvezza. Sono i libri che l’hanno portata da Archie, il libraio, e da Nathan, il poeta del quale piano piano si innamorerà.
Sono i libri che hanno dato a Loveday un’altra possibilità. Sono i libri che l’hanno salvata da se stessa e dai suoi tormenti. Sono i libri che le hanno resistutito la sua vita. Questa prospettiva con la quale Stephanie Butland ci permette di vedere i libri mi é piaciuta tanto, mi ha regalato nuovamente la gioia di leggere perché è vero: un libro ci salva sempre dai nostri malumori.
Leggete questo libro e non ve ne pentirete. Ci sono un sacco di ragioni per leggerlo e una più valida dell’altra: ottima prosa, stupenda divisione dei capitoli (Poesia, Storia e Noir), storia commuovente, i libri come tema centrale, grandi sentimenti, tematiche che portano a riflettere.
Questo libro è uno squarcio sulla realtà di alcune famiglie che tutti noi dovremmo conoscere. Anche se provarlo e leggerlo sono due cose così diverse è pur vero che non dobbiamo nasconderci dietro una maschera dì indifferenza. Ancora una volta NO ALLA VIOLENZA, verbale e fisica.
Per un libro che sa di realtà, leggete La libreria dove tutto è possibile.
Leggete anche voi la storia di Loveday, la ragazza dagli incipit dei libri tatuati.
Bene lettori, per oggi è tutto, cosa pensate del romanzo? Vi incuriosisce? L’avete letto? Lo leggerete?
Vi aspetto nei commenti.
Un abbraccio,
Rosalba
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