sabato 18 agosto 2018

Il colore del nostro cielo di Amita Trasi | Recensione

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro attesissimo: Il colore del nostro cielo ( 🇬🇧The color of our sky) di Amita Trasi, edito da Giunti Editore a Luglio 2018.


RECENSIONE
Uno dei libri da me più attesi è stato Il colore del nostro cielo di Amita Trasi. Ricordo il momento esatto in cui la copertina orinale mi ha stregato e la trama mi ha conquistato. Nonostante il desiderio di leggere il romanzo, le possibili difficoltà della lingua straniera mi hanno sempre frenato dal comprarlo in lingua inglese. Per fortuna, inaspettatamente accadono cose belle e, con la gioia nel cuore, posso dire che il romanzo di Amita Trasi è finalmente arrivato nelle librerie italiane, grazie a Giunti Editore.  

Iniziare questo romanzo è stato quanto di più bello potessi fare perchè dentro di esso si cela una storia profonda, intensa e straordinariamente scritta. Ho amato Il colore del nostro cielo perchè Amita Trasi è stata eccezionale. Grazie al suo stile è quasi possible scorgere i colori e gli odori dell'India e soprattutto le emozioni e i sentimenti delle due protagoniste: Mukta e Tara.
Insomma, a rendere un libro avvincente non è solo una storia originale o dei personaggi ben caratterizzati; ciò che fa la differenza e che, banalmente, sottovalutiamo è lo stile dello scrittore o della scrittrice. In questo caso Amita Trasi ha saputo regalarci una prosa armoniosa, quasi poetica, senza mai rendere noioso il romanzo. Dunque, la scrittrice è così brava, a mio parere, che leggerei tutti i suoi libri, se solo ce ne fossero degli altri.

Bello come Il cacciatore di aquiloni, Il colore del nostro cielo ci racconta della cultura orientale, ma tramite gli occhi di due bambine indiane: Mukta, che appartiene, per nascita, alla casta inferiore e che, come sua madre e sua nonna, diverrà una devadasi, schiava della Dea e prostituta del tempio; e Tara, che appartiene, per nascita, alla casta superiore in quanto nipote dello zamindar, proprietario terriero.

Le loro strade si incrociano quando sono ancora piccole, ma il destino di Mukta è già segnato. A soli otto anni, Mukta è stata sacrificata alla Dea e sua madre le è morta tra le braccia per una ignota malattia, che ha spento pian piano la sua vita. Tara, invece, è circondata da una famiglia amorevole e vive in una bella casa, perciò i suoi occhi sono ancora accecati dalla bellezza del mondo, non hanno mai visto un pizzico di oscurità. Così Tara diventa l'ancora di salvezza di Mukta. Piano piano Tara si intrufola nel suo cuore e diventano migliori amiche, fintanto che le bombe del 1993 portano via la mamma di Tara e con lei va via anche una parte della vecchia Tara.

Le disgrazie non sono finite: Mukta viene rapita e, solo undici anni dopo, Tara viene a scoprire che Mukta potrebbe ancora esser viva e la sua unica ragione di vita è trovare la sua migliore amica, costi quel che costi.

Due donne distrutte dal dolore che sperano di ritrovarsi. La loro storia arriva dritta dritta al cuore. E' commuovente, straziante, stringe il cuore in una morsa, ma capitolo per capitolo il lettore impara a sperare. Spera che il capitolo successivo sia meno denso di sofferenza, ma è proprio quella che rende autentico il libro e che spinge il lettore a continuare la lettura.

Il colore del nostro cielo è uno squarcio su un mondo a noi occidentali sconosciuto, dove a differenziare le persone non sono le loro capacità e i loro meriti o demeriti, ma, piuttosto, le caste e la loro religione. Molti, come Mukta, sono vittime delle tradizioni, altri conoscono solo la violenza, pochi sono altruisti e generosi. 
Non vi nego che in gran parte de Il colore del nostro cielo aleggia un velo di tristezza, soprattutto nei capitoli in cui Mukta narra gli abusi e le violenze, ma le ricerche di Tara danno uno scossone a questa storia, perchè finalmente si intravede uno spiraglio di luce per tutte le donne costrette a cedere, involontariamente, il proprio corpo.

Denunciare questo sudicio mondo non è solo un modo per conoscerlo ma è anche una richiesta di aiuto perché nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per fermare tutto questo. Nessuno dovrebbe restare inerte difronte a questa storia, che potrebbe essere di Mukta, ma anche di molte altre bambine indifese.

Leggete il libro e fate la differenza. Andando sul sito di Amita Trasi, potete scoprire cosa si può fare per aiutare le bambine come Mukta.

IL COLORE DEL NOSTRO CIELO DI AMITA TRASI



India, 1986. Con la sua pelle color miele e gli occhi verdi come smeraldi, a otto anni Mukta ha un destino già segnato: come sua madre e sua nonna, diventerà una devadasi, una serva della dea. Ma se un tempo questo significava benessere, adesso, nel piccolo villaggio impoverito, vuol dire una cosa sola: diventare una prostituta a disposizione di tutti. Determinata a spezzare questa catena, la madre di Mukta fa fuggire la bambina a Bombay, dove sarà accolta come domestica in casa di un ingegnere che si prende cura dei bambini di strada. In quelle stanze inondate dal profumo dei samosa e del tè chai, Mukta ritrova la spensieratezza dell'infanzia e scopre che cosa significhi l'amicizia. Quella che a poco a poco la lega a Tara, la figlia dell'ingegnere, che incurante delle differenze sociali le fa scoprire le meraviglie della grande biblioteca cittadina, insegnandole di nascosto a leggere. Finché un giorno il passato di Mukta torna a bussare alla porta, rigettandola brutalmente in quella vita da cui aveva tentato di scappare... Sono passati oltre dieci anni, e Tara, che adesso vive negli Stati Uniti, fa ritorno a Mumbai dopo la morte del padre. Adesso tocca a lei realizzare il suo ultimo desiderio: ripercorrere i luoghi della sua infanzia per ritrovare l'amica perduta.



Bene lettori, per oggi è tutto. Cosa pensate del romanzo? Lo leggerete?
Vi aspetto nei commenti.

Baci,
Rosalba ♥

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