martedì 19 marzo 2019

La conseguenza. L’alba del mondo di Rhidian Brook | Review Party

Buongiorno lettori, oggi esce nelle librerie italiane La conseguenza. L’alba del mondo di Rhidian Brook, dal quale è stato tratto l’omonimo film, che a breve giungerà nelle sale cinematografiche italiane.

RECENSIONE 

Dopo aver letto non pochi romanzi dedicati ai racconti terribili vissuti durante la seconda guerra mondiale, arriva in libreria un libro leggermente diverso. Pur sempre un romanzo storico, ma non più ambientato temporalmente durante gli anni della guerra, bensì negli anni immediatamente successivi. 

Ci troviamo dinnanzi una Germania distrutta, ancora costellata da rovine e da macerie, che spesso hanno intrappolato corpi, che si riscoprono senza vita. È una Germania scossa da quella guerra che si presagiva, al contrario, essere propizia per la Nazione. Insomma, è una Germania che non siamo abituati a vedere, ma che apre di sicuro gli occhi a noi lettori.

All’indomani della disfatta, la Germania ha perso il suo leader e gli inglesi non accennano a lasciare la città fintanto che non vi sia certezza che siano stati sedati gli animi dei rivoltosi e di chi intende ribellarsi, per evitare che  si dia vita ad un’altra guerra, come la precedente. Dunque, in Germania giungono anche le famiglie degli inglesi, che iniziano ad occupare le grandi e lussuose dimore dei tedeschi più ricchi.

Come il comandate, Lewis Morgan, e la sua famiglia, che occupa la casa di Stefan Lubert  e di sua figlia Frieda. Lewis però non è un comandate spietato, per questo consente ai tedeschi di abitare nella medesima dimora, ma al piano superiore. Questa convivenza provoca tensione, almeno all’inizio, tra Rachel, moglie di Lewis, e Stefan, ma poi lascia il posto ad altri sentimenti, totalmente opposti.

Quello che mi ha colpito fin dalle primissime pagine è stato affrontare l’ennesimo dolore di una città distrutta. Non credo che un’intera Nazione debba pagare per scelte ed ordini impartiti per volere di un leader, magari supportato solo da una parte, seppure consistente, della stessa. Al contempo, sono fermamente convinta che la violenza non estingue e sradica la violenza, ma la fomenta.

Dunque, anche i tedeschi, hanno subito malefatte perpetrate dagli inglesi, che si sono impossessati delle loro case, talvolta del corpo delle loro donne o figlie, e non hanno provato rimorso o pietà per quei copri imprigionati sotto le macerie. Anche gli inglesi, almeno la maggior parte di loro, hanno dimostrato di non essere dei veri esseri umani. 

Ciò che accumuna i tedeschi e gli inglesi è il dolore della perdita, perché ognuno di loro ha perso qualcosa o qualcuno, tuttavia, per il sol fatto di esser stati annientati, i tedeschi patiscono violenza dagli inglesi. Sono pochi quelli che riescono a vedere oltre la nazionalità di una persona. Come Rachel che inizia a vedere in Stefan non solo e semplicemente un tedesco ma un uomo, che come lei ha perso qualcuno di molto importante. 

Ecco, dunque, che ho scoperto di avere tra le mani un buon libro, che racconta una storia mia sentita, che mi ha fatto riflettere molto, ma soprattutto che mi ha regalato una maggior convinzione del fatto che non c’è distinzione tra gli uomini. Non c’è lingua, razza o colore della pelle che rende un uomo tale, ma sono due braccia, due gambe, un volto e il resto del corpo. Siamo fatti in modo uguale.Siamo uomini, semplicemente esseri umani. 

Capisco bene che oggi dobbiamo abbassare ancora tante frontiere, tanti ostacoli e tante restrizioni mentali. Tuttavia, mi rendo conto che la storia ci porta a riconoscere gli errori di chi ci ha preceduto e farne tesoro , per evitare di ricaderci facilmente. 

Bene, questa recensione non ha testa e non ha coda ma mi preme concludere che raccomando la lettura del romanzo. Il libro è scritto molto bene e mette in mostra un profilo della Germania che, a mio dire, dovremo conoscere tutti.
Stupita dal libro, andrò al cinema a vedere il film tratto dallo stesso, augurandomi che sia fedele al libro e che non mi faccia alzare gli occhi al cielo.

Magari del film ve ne parlerò sempre qui sul blog, prossimamente.  

LA CONSEGUENZA. L’ALBA DEL MONDO DI RHIDIAN BROOK


«Ciò che apprendiamo dal dolore ci aiuta a crescere.»

Amburgo, 1946. La seconda guerra mondiale si è appena conclusa, ma le sue ferite sono ancora aperte. La città, assegnata agli inglesi dopo la sconfitta della Germania, è devastata come le vite di chi la abita: vinti e vincitori. La Storia ha cambiato le facce e i cuori delle persone, ne ha sconvolto lo spirito e l'umanità, nessuno ricorda la vita prima della guerra. È in questa notte buia dell'anima che il colonnello inglese Lewis Morgan viene incaricato di gestire la ricostruzione di questa città senza speranza. Per farlo, Lewis si trova costretto, suo malgrado, a requisire al legittimo proprietario, l'architetto tedesco Stefan Lubert, una splendida villa sul fiume Elba per abitarci insieme alla moglie Rachael e al figlio Edmund, che sta per riabbracciare dopo anni di distanza. Nonostante la diffidenza di Rachael, per Lewis il senso di giustizia è più forte dell'odio e dell'indifferenza seminati dalla guerra, e così offre a Lubert e alla figlia adolescente Frieda la possibilità di rimanere a vivere con la sua famiglia nella villa. Per quanto non condividano quasi nulla, le due famiglie sono però accomunate dallo stesso dolore che ha sconvolto le loro vite a causa della guerra. Lewis e Rachael hanno perso il figlio maggiore per una bomba nemica, mentre Stefan, per la stessa ragione, ha perso sua moglie Claudia. Grazie a questa forzata convivenza, i destini di queste due famiglie iniziano a intrecciarsi in un susseguirsi di emozioni e colpi di scena. L'odio e il rancore lasciano il posto all'amore e perfino alla passione. Solo affrontando le conseguenze del dolore, infatti, la notte delle loro vite potrà cedere il passo a un'alba nuova, con i suoi sogni e le sue speranze. Una storia straordinaria, vibrante di emozioni, un bestseller internazionale che è diventato un film prodotto da Ridley Scott e con un cast d'eccezione che vede come protagonisti Alexander Skarsgård (True Blood e Big Little Lies) e la candidata al Premio Oscar Keira Knightley.


Per oggi è tutto. Vi pongo le solite domande: avete letto il libro? Lo farete? O vedrete solo il film?
Vi aspetto nei commenti.

Baci,
Rosalba 

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