martedì 26 marzo 2019

La lista semidefinitiva dei miei peggiori incubi di Krystal Sutherland | Recensione

Buongiorno lettori, oggi vi propongo la recensione di La lista semidefinitiva dei miei peggiori incubi (A Semi-Definitive List of Worst Nightmares) di Krystal Sutherland, edito da Rizzoli.

RECENSIONE

Il motivo per il quale ho deciso di leggere questo libro non è stata la trama, che,certo, avrà influito in parte, ma il desiderio di voler conoscere meglio le tematiche affrontate dalla scrittrice, quali ansia e depressione.

Quello che troverete in questa recensione non sarà tanto un riassunto di quello che succede nel libro, piuttosto una serie di riflessioni personali, nonostante per me sia molto difficile metterle per iscritto.

Inizio col dire che la scrittrice è stata bravissima nel fare entrare il lettore nella famiglia Solar, che ad un primo approccio può sembrare assolutamente stramba o, comunque, quel tipo di famiglia dalla quale, nella vita reale, mi terrei a distanza, purtroppo. Conoscendo i membri che compongono la famiglia si viene a scoprire che, invece, non è del tutto stramba, ma una serie di maledizioni hanno colpito ciascuno di loro, pertanto, ognuno ha la propria fobia. 
Dunque, tanto di capello alla scrittrice, che ci fa entrare in punta di piedi nella casa dei Solar e nelle loro vite , con uno stile impeccabile. D'altronde, la Sutherland si era già rivelata molto brava con I nostri cuori chimici, che ho recensito QUI.

Tuttavia, ho aperto questa recensione rivelando la vera ragione per la quale ho intrapreso la lettura. Molto spesso ansia e depressione sono malattie latenti, che si impossessano di te senza accorgertene. All'improvviso ti senti cambiato, non sei più te stesso e forse la persona che eri non tornerà più. L’ansia e la depressione sono due malattie che io classificherei tra le peggiori, non solo perché non è facile guarirne definitivamente, sempre se una cura definitiva sia possibile, ma anche perché quando diventano acute si entra in un tunnel nero dal quale spesso  l’unica via di uscita sembra quella di farla finita.

Non serve essere brutti, andare male a scuola, essere vittime di bullismo o avere delle cose che non vanno per soffrire di ansia e di depressione. Serve non sentirsi in pace con se stessi, perché provare ansia e depressione significa fare del male a se stessi. La sensazione di voler fuggire dal proprio corpo è inesorabilmente la più terribile. Ben presto arriva la repulsione per se stessi e il desiderio di farsi del male, tagliandosi.

A soffrire di questa patologia è proprio Eugene, fratello di Esther, la protagonista. Durante il suo percorso con Jonah per sottrarre la sua famiglia dalla maledizione, si accorge di quello che suo fratello sta vivendo e in quel momento, quando Esther apre finalmente gli occhi, mi sono immedesimata particolarmente in lei.

Non è importante solo la malattia e chi ne soffre, credo che particolare importanza l’abbia anche chi ne patisce per via  indiretta, stando vicino a coloro che la vivono in prima persona. Essere un sostegno e un supporto per queste persone è fondamentale ed esserlo, nonostante la sofferenza altrui sia  tangibile, non è facile. Ci si domanda se si sarà all'altezza di essere un sostegno valido e se basterà la propria presenza per far star bene l'altro.
Insomma, l’ansia e la depressione segnano tutti, chi la vive direttamente e chi la vive indirettamente. 

Il libro mi ha arricchito particolarmente perché dà tanta forza per affrontare queste patologie che spesso non riescono ad emergere, ma si nascondono facilmente. Con assoluta delicatezza, la scrittrice ha messo a nudo i protagonisti e mi ha permesso di capire qualcosa di più su questa malattia. Mi ha aiutato molto, davvero, e credo sia una bellissima lettura da affrontare per conoscere i segni di allarme di questa patologia e quanto sia importante intervenire nel momento giusto.

LA LISTA SEMIDEFINITIVA DEI MIEI PEGGIORI INCUBI DI KRYSTAL SUTHERLAND

Da quando il nonno di Esther Solar ha incontrato L'Uomo Destinato a Essere la Morte, tutta la famiglia è perseguitata da un fato ricorrente: in seguito a una maledizione, ognuno di loro è convinto che morirà per effetto della sua paura più grande. Esther non soffre di una fobia in particolare ma per sicurezza decide di stilare una lista meticolosa e di evitare tutto ciò che potrebbe diventarlo: ascensori e grotte, spazi angusti e luoghi affollati, aragoste e oche. Jonah, ex compagno di classe delle elementari - che le ha spezzato il cuore abbandonandola il giorno di San Valentino all'età di otto anni per poi ricomparire molti anni dopo e derubarla alla fermata dell'autobus - le prospetta però una strategia diversa. Esther si imbarca con lui nell'avventura di affrontare una dopo l'altra le proprie paure per sconfiggerle e per avvicinarsi alla Morte quanto basta per convincerla a lasciare in pace una volta per tutte la sua famiglia. C'è però una paura che è sfuggita alla sua lista, la più grande di tutte: quella di abbandonarsi all'amore.


Bene lettori, anche per oggi è tutto. Cosa pensate del libro? L'avete letto? Lo leggerete?
Vi aspetto nei commenti.

Baci,
Rosalba

Nessun commento:

Posta un commento

TI POSSONO INTERESSARE

Se il post ti è piaciuto, lascia un commento. Risponderò presto!